Published on maggio 19th, 2013 | by Antonio Ciccotti
0Grande Manifestazione popolare per l’Ospedale SS Annunziata
Mercoledi 22 Maggio 2013 dalle ore 17 in Piazza Calenda a Napoli Centro ci sarà una manifestazione contro la chiusura dell’ospedale Annunziata.
Sarà una grande festa popolare con un piacevole intrattenimento musicale e comico per informare tutti i cittadini fruitori dell’ospedale Annunziata affinchè ci sia la riapertura della maternità e chirurgie pediatriche,per fermare la svendita in corso delle attività dell’ospedale; per scongiurare una chiusura definitiva dell’ospedale.Saranno presenti i comitati cittadini interessati e organizzatori della manifestazione,nonchè tutti i movimenti ed i comitati disponibili a difendere una struttura importantissima e storica come l’ospedale dell’ Annunziata.
Partecipa alla discussione sul MEETUP : http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/messages/boards/thread/34616452/
OSPEDALE ANNUNZIATA, VIETATO PARTORIRE PREMATURO: CHIUSA OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Malasanità in Campania, ancora una denuncia dell’Associazione genitori bambiniprematuri Bruco Onlus: chiuso da giugno scorso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale SS Annunziata di Napoli, privando di fatto tutte ledonne della Campania e del centro sud, del terzo polo ospedaliero perimportanza (dopo il II policlinico e Villa Betania) in grado di effettuarericovero in utero in caso di minaccia di parto prematuro inferiore alle 27settimane di gestazione. Civicrazia combatte da sempre la malasanità, ancheattraverso il Progetto de La Sovranità del Popolo.
Un po di Storia
E’ a partire dall’anno 1316 che i fratelli Scondito, per aver avuto salva la vita in azioni di guerra, innalzarono un tempio votivo in onore della Santa vergine Maria e attraverso il patrocinio della Congregazione della Santissima Annunziata fondarono un’ istituzione assistenziale per la cura dell’infanzia abbandonata.
Nel 1343 la regina Sancha d’Aragona, moglie di Roberto d’Angiò, decise di ampliare l’area del contiguo monastero della pietà, che ospitava tra l’altro ragazze indigenti internate per conservarne la virtù, creando in questo modo una pia e generosa continuità di intenti morali e salvaguardia sociale, a cui in seguito si sarebbe aggiunto anche un ospedale per gli infermi, sotto la veste giuridica di Real Casa dell’ Annunziata di Napoli.
E’ più facile a questo punto contestualizzare la presenza di una ruota per gli esposti. Expositus, participio passato del latino exponere, deriva dall’uso di abbandonare i bambini , lasciandoli davanti a chiese ed orfanotrofi. La costruzione di questa struttura- che da un pertugio in via dell’ Annunziata consentiva alle madri di introdurre la prole indesiderata in una specie di tamburo di legno di forma cilindrica, affidandola nell’ anonimato alle cure di balie, pronte a raccogliere ad ogni chiamata i frutti di amori illegittimi e destini avversi, i “figli ddà Madonna” o “figli ddà Nunziata”- si inserisce perfettamente nel quadro di tristi necessità cui, sin dalla sua fondazione, la Real Casa dell’ Annunziata ha dovuto ricorrere.
Ne sanno qualcosa i due archivisti dell’ Archivio Storico, che dalle loro scrivanie sono capaci di tracciare con poche frasi e qualche data l’excursus di una tristezza secolare, racchiusa in una moltitudine di registri di documenti, con professionalità e grazia, e scelte lessicali che sottraggono dolore ai “casi umani” bistrattati dalla sorte e che in questo modo, ancora una volta, trovano accoglienza e cura.
“I bambini affidati” ( in luogo di “abbandonati” ) recavano talvolta con sé indizi della propria appartenenza biologica : monete, piccole doti e bigliettini, detti “cartule” con le generalità dei genitori, testimonianze del proposito di andarli a riprendere in caso di miglior fortuna. Nella maggioranza dei casi l’unica eredità in loro possesso era qualche cencio per coprirli ed un futuro alquanto incerto.
Risale al 1623 la prima registrazione scritta disponibile di un esposto accolto al brefotrofio, Filippo Esposito, in cui si descrivono i tratti somatici del trovatello, oltre agli oggetti in suo possesso e al numero di matricola, presente anche su una medaglia (o merco) apposta al collo del bambino, per permetterne l’identificazione successiva.
La cognominazione Esposito per tutti fu mantenuta fino al 1811, quando con un decreto emanato dal Re Gioacchino Murat questa fu riconosciuta come ingiuriosa e da allora la scelta del cognome venne rimandata alle famiglie affidatarie.
tratto dall’articolo su levanteonline.net
Ospedale Ss. Annunziata – Napoli
Ragione sociale OSPEDALE SS. ANNUNZIATA – NAPOLI
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