Musei I più famosi Musei di Napoli

Published on aprile 5th, 2013 | by Antonio Ciccotti

I più famosi Musei di Napoli

I più famosi Musei di Napoli e le loro opere inestimibali

Napoli è una delle capitali mondiali dell’arte. La sua complessa storia, svoltasi nell’arco di tre millenni, l’ha vista più volte protagonista sia in ambito italiano che europeo.

 

La visita di Napoli comprende quasi inevitabilmente la visita a qualche museo:La città è di per se un museo a cielo aperto,ma  ce ne sono di bellissimi e di molto importanti da visitare, spesso custodiscono opere di inestimabile valore ed escludere dai propri itinerari almeno i più famosi e spiccano su tutti i musei cittadini, essendo anche tra i più importanti in Italia, il Museo civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino),la Galleria nazionale di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale, il museo di San Martino ed il Palazzo Reale,il Castel dell’Ovo nonchè il Museo del tesoro di San Gennaro ed ormai la famosissima   Cappella di Sansevero e il Cristo velato ,sarebbe quasi un gesto sacrilego non visitarli.

La città continua ad essere, tutt’oggi, fucina di arte: una prova di ciò ci è data dalla Linea 1 della metropolitana, le cui stazioni sono delle vere e proprie gallerie d’arte contemporanea.

Nonchè la nuovissima e bellissima stazione Toledo,sita appunto in via Toledo la via dello shopping napoletano.

 

Museo civico di Castel Nuovo

Il museo è situato all’interno del Maschio Angioino, ed è costituito dalle sale del castello stesso e dai suoi primi due livelli, nei quali sono esposte le opere pittoriche ed alcune sculture di Francesco Laurana, Vincenzo Gemito, Francesco Jerace e Domenico Gagini.

Tra le tele esposte, al primo piano vi sono collocate pitture del XV, XVI e XVII secolo di Andrea Malinconico, Luca Giordano, Mattia Preti, Battistello Caracciolo e Francesco Solimena. Nel secondo piano vi sono esposte tele dell’Ottocento e Novecento, prevalentemente a contenuto storico, come l’Ingresso di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860.

 

Galleria nazionale di Capodimonte

Si trova all’interno del bosco omonimo e costituisce una delle principali gallerie d’arte d’Italia.

La reggia fu voluta da Carlo di Borbone nel 1737 e fu di fatto la prima residenza reale edificata dalla famiglia borbonica. L’intento era quello di ospitare le sculture archeologiche della collezione farnese, poi trasferite al palazzo del real museo. Nel corso degli anni, il palazzo si è arricchito di un numero inestimabile di pitture donate alla città, ereditate o acquisite, risalenti ad un periodo che va dal XIV secolo fino a quello contemporaneo.

Sono ivi presenti opere del Masaccio, Caravaggio, Jusepe de Ribera, Tiziano, Correggio, Giordano, Parmigianino, Guido Reni, Lanfranco, El Greco, Solimena, Mattia Preti, Giovanni Bellini, Botticelli, Mantegna, Caracciolo, Simone Martini e tanti altri ancora.

La reggia non ospita solo tele, ma è anche appartamento storico, offrendo così arredi, sculture ed ambienti, come il Salottino di porcellana di Maria Amalia di Sassonia.

 

Museo archeologico nazionale

Il museo si trova in piazza museo, di fronte alla galleria Principe di Napoli, nel cinquecentesco palazzo del real museo voluto da Carlo III di Borbone per ospitarvi la collezione farnese, prima sita nella reggia di Capodimonte.

È ritenuto uno dei più importanti musei archeologici al mondo, vantando il più ricco e pregevole patrimonio di opere d’arte e manufatti di interesse archeologico in Italia.

 I nuclei principali che costituiscono il museo sono: la Collezione Farnese (costituita da reperti provenienti da Roma e dintorni); le collezioni pompeiane (reperti provenienti da Pompei, Ercolano, Stabiae, Boscoreale ed altri siti antichi dell’area vesuviana, facenti parte soprattutto delle collezioni borboniche); la collezione egizia, più antica e terza per importanza come collezione di manufatti egizi in Italia; infine reperti provenienti da scavi effettuati nell’area di competenza della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Napoli e Caserta (sezione Preistorica, Cumana, Pithecusae, Neapolis, ecc.) di cui il Museo fa parte.

 

Museo nazionale di San Martino

È uno dei più importanti musei di Napoli, situato sulla collina del Vomero adiacente al castel Sant’Elmo ed  certosa,all’interno dell’omonima.

Il museo dispone di una elevata diversificazione, offrendo testimonianze storiche della vecchia capitale del regno delle Due Sicilie e dei due precedenti regni di Napoli e Sicilia (Stemmi, imbarcazioni e carrozze reali); arti visive (pitture e sculture); porcellane di Capodimonte e storici presepi napoletani.

Se le sculture esposte appartengono prevalentemente a Pietro Bernini, le pitture si dividono in due nuclei: uno in cui sono esposti dipinti del periodo borbonico, con ritratti della famiglia reale o con scene di vita reale, come l’ Inaugurazione della ferrovia Napoli–Portici, o la Punizione dei ladri al tempo di Masaniello di Micco Spadaro; l’altro in cui è esposta l’arte di Jusepe de Ribera, come la Pietà, o di Luca Giordano, con le Nozze di Cana, o di Artemisia Gentileschi con l’Artemisia Gentileschi, nonché altri dipinti del De Mura, Caracciolo e diversi esponenti della scuola di Posillipo.

Merita ultima notazione la quattrocentesca Tavola Strozzi, la più antica rappresentazione topografica di Napoli.

 

Palazzo Reale di Napoli

La reggia napoletana si trova in piazza del Plebiscito, di fronte alla basilica di San Francesco di Paola.

Sorta nel 1600 per volontà di Fernando Ruiz de Castro, il complesso fu opera di Ferdinando Fuga pur ricevendo nei secoli successivi importanti rimaneggiamenti eseguiti tra gli altri anche da Luigi Vanvitelli.

La facciata principale è caratterizzata da otto nicchie nelle quali collocate altrettante otto sculture ottocentesche rappresentanti tutti i re di Napoli.

Il palazzo monumentale è visitabile ed ammirabile sia come edificio storico, ospitando oggetti, arredi, arazzi, ed ambienti risalenti al periodo spagnolo e borbonico, che come galleria, avendo importanti tele, tra le quali alcune di Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Mattia Preti, Bartolomeo Schedoni, del Guercino, nonché affreschi del Corenzio e di Massimo Stanzione. Nell’ala ovest del palazzo vi è la biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III; sul lato posteriore, invece, vi sono collocate le sculture dei Palafrenieri.

 

Il Castel dell’Ovo

Il Castel dell’Ovo (Castrum Ovi, in latino), è il castello più antico della città di Napoli  ed è uno degli elementi che spiccano maggiormente nel celebre panorama del Golfo.

 Si trova tra i quartieri di San Ferdinando e Chiaia, di fronte alla zona di Mergellina.

Il suo nome deriva da un’antica leggenda secondo la quale il poeta latino Virgilio – che nel medioevo era considerato anche un mago – nascose nelle segrete dell’edificio un uovo che mantenesse in piedi l’intera fortezza.

La sua rottura avrebbe provocato non solo il crollo del castello, ma anche una serie di rovinose catastrofi alla città di Napoli.

Durante il XIV secolo, al tempo di Giovanna I, il castello subì ingenti danni a causa del crollo parziale dell’arco sul quale è poggiato e, per evitare che tra la popolazione si diffondesse il panico per le presunte future catastrofi che avrebbero colpito la città, la regina dovette giurare di aver sostituito l’uovo.

A causa di diversi eventi che hanno in parte distrutto l’originario aspetto normanno e grazie ai successivi lavori di ricostruzione avvenuti durante il periodo angioino ed aragonese, la linea architettonica del castello mutò drasticamente fino a giungere allo stato in cui si presenta oggi.

 

Museo del tesoro di San Gennaro

L’ingresso si trova accanto al duomo di Napoli e alla reale cappella del tesoro di san Gennaro. Il museo espone nient’altro che le sfarzose donazioni, risalenti sin dal XIV secolo, fatte nei secoli al santo patrono della città.

Secondo gli esperti il tesoro di san Gennaro sarebbe addirittura più ricco di quello della corona d’Inghilterra della regina Elisabetta II e degli zar di Russia.

Durante il percorso sono visibili anche pitture di Stanzione, Giordano e Aniello Falcone.

Cappella di Sansevero e il Cristo velato

Si trova tra il decumano inferiore e quello maggiore,in Via Francesco de Sanctis nei pressi di piazza San Domenico Maggiore.

La cappella, voluta dal duca Giovan Francesco de Sangro alla fine del XVI secolo, vicina al palazzo di famiglia, attira su di se numerose leggende macrabe relative agli esperimenti ed alla vita privata del successore Raimondo di Sangro VII principe di Sansevero. Quest’ultimo arricchì nel XVIII secolo la cappella con numerose opere che rendono la stessa un vero e proprio gioiello d’arte della città partenopea, ricca di sculture settecentesche e di cicli d’affreschi.

Tra le principali opere marmoree si ricordano il Cristo Velato del Sanmartino, la Pudicizia Velata del Corradini ed il Disingano di Francesco Queirolo. Al piano inferiore, invece, sono collocate le Macchine anatomiche, presunte tracce di esperimenti su umani eseguiti da Raimondo di Sangro.

I musei di Napoli che vi presentiamo in queste pagine sono inevitabilmente una piccola parte che arricchiremo nel tempo durante la nostra interminabile ed appassionata scoperta di Napoli.

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Mi chiamo Antonio Ciccotti ,sono nato a Napoli in un caldo mese di Luglio, una città unica,che non ha bisogno di presentazioni. Partecipazione,attivismo,informazione ,libertà di espressione.sono le cose che più mi interessano.



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