Published on aprile 22nd, 2015 | by Antonio Ciccotti
0Dove andare il 25 Aprile
Pozzuoli in Campania è uno dei luoghi da visitare e magari passare cosi il week end del 25 Aprile in compagnia ,immersi nella bellezza e nella storia. Il comune flegreo si trova a pochissimi minuti da Napoli,fra cultura ,arte ,monumenti ,natura ed una ottima cucina .
L’Anniversario della liberazione d’Italia (anche chiamato Festa della Liberazione, anniversario della Resistenza o semplicemente 25 aprile) viene festeggiato il 25 aprile di ogni anno,oltre che un giorno di commemarazione per la storia d’Italia in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall’8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista,diventa per molti un momento anche di festa per passare un week end in compagnia e fuori porta.
Ed è per questo motivo che vi consigliamo di visitare questo comune in provincia di Napoli ,ecco 10 cose da vedere di Pozzuoli.
TEMPIO DI SERAPIDE A POZZUOLI
Il Tempio di Serapide non è un tempio! E’ vero che ha delle colonne romane e che al centro dell’area sembra esserci un piccolo altarino, ma fidatevi, non è un tempio. E’ in realtà un “macellum”, l’antico mercato puteolano all’interno del quale, durante gli scavi, fu trovata un statua del dio Serapide che indusse gli esperti ad una cattiva interpretazione dell’utilizzo della struttura. Il Tempio di Serapide è anche il “misuratore” dell’attività bradisismica di Pozzuoli. La base del tempio, infatti, è collegata con dei sotterranei naturali al mare: quando il bradisismo si trova in fase passiva, la città scende leggermente sotto il livello del mare, e la pavimentazione del tempio scompare sotto diversi centimetri d’acqua, rendendo il Tempio di Serapide ancora più bello.
Quando: sempre
Quanto: gratuito
ANFITEATRO FLAVIO DI POZZUOLI
L’Anfiteatro Flavio fu voluto dall’Imperatore Vespasiano e al suo interno si svolgevano spettacoli teatrali, concerti musicali e l’immancabile lotta dei gladiatori. Alcune fonti raccontano anche di vere e proprie battaglie navali, possibili grazie ad un meccanismo che consentiva di allagare la parte bassa dell’arena. Durante il Medioevo l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli è rimasto sepolto dai detriti vulcanici che hanno conservato intatti i suoi sotterranei. Durante la visita potrete vedere i sistemi di catene e carrucole utilizzati per portare dai sotterranei all’arena le gabbie delle fiere contro cui lottavano i gladiatori. Un consiglio spassionato: una volta al centro dell’anfiteatro, anche se la tentazione è forte, evitate di fare figure ridicole mettendovi a urlare “Ispanico! Ispanico!”.
Quando: tutti i giorni tranne il martedì, dalle 9 a un’ora prima del tramonto. La biglietteria chiude un’ora prima.
Quanto: € 4. Il biglietto consente l’ingresso oltre all’Anfiteatro Flavio, anche alle Terme e al Castello di Baia.
Come: 5 minuti a piedi dalla stazione della Metropolitana di Pozzuoli.
STADIO ANTONINO PIO DI POZZUOLI
I cittadini di Pozzuoli dicono spesso che in questa terra basta spostare qualche pietra per trovare antichità che chiedono solo di essere scoperte. Ed è stato più o meno così che si è scoperto lo Stadio Antonino Pio, aperto al pubblico nell’ottobre 2008, dopo che per circa duemila anni era rimasto coperto da terreno e sterpaglia. Lo Stadio fu voluto dall’Imperatore Antonino Pio per organizzare giochi ti tipo olimpico a Pozzuoli, nel luogo in cui ebbe la prima sepoltura il suo predecessore Adriano.
I giochi voluti dall’Imperatore erano conosciuti con il nome di Eusebia e si svolgevano nello stadio, grande circa trecento metri per settanta. La struttura divideva l’ingresso per gli atleti da quello destinato ai visitatori e come in tutte le costruzioni romane dedicate ai giochi, anche lo Stadio Antonino Pio era diviso in tre parti distinte, ognuna dedicata ad una fascia della popolazione.
Nel corso dei secoli lo Stadio è stato modificato e il suo utilizzo è stato a volte parziale, a volte totalmente diverso da quello per cui fu costruito. In seguito all’eruzione del Montenuovo la struttura romana è stata coperta dai detriti, rimanendo coperta per molto tempo. Oggi lo Stadio Antonino Pio è diviso in due metà in seguito alla costruzione della strada statale Domitiana, avvenuta nel 1932, che taglia senza alcun rispetto la grande opera romana. It’s evolution, baby!
Dove; Via Campi Flegrei
Come: Bus M1
IL VULCANO SOLFATARA DI POZZUOLI
La Solfatara di Pozzuoli è uno dei vulcani attivi più particolari del mondo e la sua presenza nei Campi Flegrei è di vitale importanza per tutta la zona intorno a Napoli. Il magma che ribolle sotto i “Campi Ardenti” trova sfogo proprio in questo vulcano, che tiene sotto controllo la pressione del gas sotterraneo. La Solfatara non ha il classico aspetto del vulcano: niente montagne appuntite con bocche fumanti, ma soltanto una distesa di terra molto calda, all’interno della quale si aprono laghi di fango in ebollizione. Durante la visita portate con voi alcuni giornali e un accendino zippo per fare un esperimento. Accendete il giornale come fosse una torcia e avvicinatelo ad una delle tante buche fumanti che trovate durante il percorso. Dopo pochi secondi vi accorgerete di come l’intensità del fumo aumenterà da tutte le bocche del vulcano, per effetto dell’aumento del calore generato. Recenti studi hanno evidenziato che i vapori sulfurei generati dalla Solfatara, sono un tocca sana per l’attività sessuale: c’è ancora qualcuno che si lamenta perché le esalazioni hanno un cattivo odore?!
Quando: tutti i giorni dalle 8:30 ad un’ora prima del tramonto.
Quanto: intero € 6, ridotto € 5. Gratis per bambini fino a 4 anni
Come: 10 minuti a piedi dalla stazione della metropolitana di Pozzuoli. Bus P9 e M1
LAGO D’AVERNO E GROTTA DELLA SIBILLA DI POZZUOLI
Il lago d’Averno è indicato da Virgilio nell’Eneide come l’ingresso dell’Ade, il luogo in cui Enea ebbe accesso agli inferi. L’identificazione tra il lago di Pozzuoli e la porta dell’inferno è data dalla sua origine: l’Averno, infatti, si è formato nella bocca di un vulcano che si è spento lentamente nel corso dei secoli. A causa delle esalazioni sulfuree provenienti dal cratere, gli uccelli che sorvolavano l’Averno morivano all’istante e per questo motivo gli antichi lo chiamarono “Aornon” (luogo senza uccelli). E’ facile immaginare come Omero prima e Virgilio poi, abbiano visto in questo antico lago vulcanico, la porta di comunicazione tra il regno dei vivi e quello dei morti. Oggi il Lago D’Averno ha un aspetto meno infernale e molto più gradevole: ha uno splendido girolago con piante mediterranee, ideale per fare passeggiate a piedi o jogging. Nei pressi del lago si trova anche la grotta della Sibilla, che la leggenda vuole collegata all’Antro della Sibilla, posto nella zona di Cuma. Questa grotta, in realtà, fu scavata nel tufo per consentire il passaggio a piedi dei militari che arrivavano con le loro navi nel Portus Julius. Oggi è custodita da un anziano e simpatico guardiano, detto Caronte, che con la sua andatura claudicante, sembra essere la versione maschile della Sibilla Cumana. Il nomignolo preso in presitito da Dante, identificava suo padre che, agli inizi del novecento, caricava i visitatori sulle spalle per evitare che si bagnassero i piedi, “traghettandoli” sui vari lati della grotta.
ANTRO DELLA SIBILLA E ACROPOLI DI CUMA A POZZUOLI
L’Acropoli di Cuma raccoglie i resti della città antica che i greci costruirono sulle sponde flegree intorno al 740 A.C. Il parco archeologico espone diversi secoli di storia perfettamente conservati, ed è una preziosa testimonianza dell’organizzazione della città che si sviluppava fino alle sponde dell’Averno. La storia di Cuma racconta di una città dal grande potere, che ha saputo unire al commercio marittimo una florida attività legata alla terra. Cuma è riuscita a resistere ai continui attacchi delle popolazioni vicine molto più a lungo di Pozzuoli, perché posta più in alto e fortificata, come mostrano ancora oggi i resti. All’interno dell’Acropoli di Cuma si trova il suggestivo Antro della Sibilla, il mistico luogo in cui Enea incontrò la profetessa. La Sibilla Cumana era una sacerdotessa di Apollo che scriveva le sue profezie su foglie trascinate dal vento nella lunga galleria che collega la stanza della Sacerdotessa con l’ingresso. Il dio Apollo offrì alla Sibilla la possibilità di avverare un suo desiderio in cambio della sua devozione come Sacerdotessa. La Sibilla chiese di vivere tanti anni quanti granelli di sabbia riuscisse a contenere la sua mano, ma non chiedendo l’eterna giovinezza, il suo corpo fu costretto ad invecchiare inesorabilmente, fino a consumarsi completamente e a far rimanere nell’Antro soltanto la sua voce. Secondo Virgilio la Sibilla Cumana predisse il futuro ad Enea e lo accompagnò nell’Averno per farlo entrare nell’Ade alla ricerca del padre.
IL MOLO CALIGOLIANO DI POZZUOLI
Caligola è forse uno dei più simpatici Imperatori di tutta la storia romana. Un tipo particolare, non c’è che dire: le testimonianze raccontano di una persona poco incline alla socialità, invaghito di se stesso e pronto ad ottenere ciò che desiderava con ogni mezzo. Aveva, dunque, tutte le caratteristiche per diventare un perfetto tronista, peccato per lui che sia nato troppi anni addietro. A Pozzuoli, Caligola ha dato dimostrazione della sua pazzia, facendo costruire un molo. Messa in questi termini, la cosa può non sembrare così assurda: gli Imperatori si occupavano sempre in prima persona delle grandi opere. Il particolare che evidenzia la follia di Caligola sta nella motivazione che egli portò a sostegno della costruzione del molo.
LUNGOMARE DI POZZUOLI
Il lungomare di Pozzuoli è uno dei luoghi più frequentati della città, sia di giorno che di notte. La vicinanza con il mare lo rende meta dei bagnati che in estate assaltano le sue spiaggette rocciose. Il lungomare è anche il luogo della movida flegrea: qui ci sono pub, ristoranti, pizzerie e locali di tendenza. Nelle sere estive è praticamente impossibile trovare parcheggio, meglio arrivare a piedi da queste parti, gustandovi il panorama mozzafiato.
SANTUARIO DI SAN GENNARO A POZZUOLI
Per comprendere l’importanza del Santuario di San Gennaro a Pozzuoli, bisogna conoscere la storia dell’uccisione del Santo. Arrestato per ordine del governatore Dragonzio assieme ad altri cristiani, fu portato nell’Anfiteatro Flavio per essere sbranato dalle fiere (alcuni parlano di orsi, altri di lupi, altri ancora di leoni). Invece di banchettare con il gruppetto di cattolici, le bestie si accucciarono ai piedi del Santo, irritando il governatore che commutò la pena in decapitazione, facendola eseguire nella Solfatara. Le ampolle con il sangue che diventa liquido, conservate nel Duomo di Napoli, sono famosissime, ma in pochi sanno il Santuario di Pozzuoli conserva la pietra sulla quale il Santo fu decapitato. Nel giorno dedicato a San Gennaro, le tracce di sangue solidificato presenti sulla pietra acquistano un colore più vivace, come se il miracolo avvenisse anche a Pozzuoli.
Quando: tutti i giorni
Dove: Via San Gennaro – Pozzuoli
Come: bus M1
OASI DI MONTENUOVO A POZZUOLI
Il Montenuovo è il vulcano più giovane d’Europa, venuto alla luce durante le eruzioni del 1538. La sua nascita ha dell’incredibile: osservatori dell’epoca affermano di aver visto nascere la montagna nel giro di soli due giorni. Le cronache raccontano che il 28 settembre 1538 il mare si ritirò per circa 400 metri, lasciando sulla spiaggia molti pesci, raccolti dalla popolazione come una benedizione divina.
Quando: tutti i giorni dalle 9.00 ad un ora prima del tramonto. Il sabato e la domenica escursioni guidate dal personale dell’oasi e dagli alunni del Liceo Majorana di Pozzuoli.
Infine ,cosa mangiare a Pozzuoli? Sicuramente dovrete gustare piatti che hanno a che fare col pescato del giorno ,piatti di pesce e primi piatti,ma anche contorni e secondi sempre a base di pesce davvero eccezionali,buon 25 Aprile.